Il Chianti, origine di un nome e di un vino tra storia e leggenda

Molte sono le leggende che riguardano il Chianti e il suo vino.

Tra queste quella che fa nascere il gallo nero in una singolare tenzone medievale; ma è dato storico che proprio il gallo nero, simbolo della pace raggiunta tra le due repubbliche toscane, fu a partire dal 1300 l'insegna della Lega militare del Chianti.

Tuttavia il Chianti viene messo in relazione con il vino solo nel XVI secolo, quando si tracciano i confini della regione del Chianti.

Nel settembre dell’anno 1716 si ha il primo atto legislativo a difesa del vino e della denominazione d’origine con un decreto di Cosimo III dei Medici Granduca di Toscana, noto poi come il “Bando”, che può essere considerato il precursore dell’attuale sistema della Denominazione di Origine Controllata. Infatti la zona che Cosimo voleva preservare come regione del Chianti coincide in gran parte con l’attuale regione DOC del Chianti.

Nel 1932 sul territorio della Regione chiantigiana viene delimitata una zona compresa fra la città di Firenze per 304 Km2 e Siena per 414 Km2 con il riconoscimento e la difesa della produzione del vino Chianti Classico.

Il provvedimento, a due secoli di distanza, segue l’iniziativa medicea che aveva racchiuso nel “Barco Reale” cinto da una muraglia di 32 miglia, la produzione del Vino Carmignano.

Nel 1964, con la promulgazione della legge per la tutela dei vini iniziano i riconoscimenti che oggi investono quindici zone a D.O.C. entro cinque provincie (Siena, Firenze, Arezzo, Pistoia, Pisa).

Qui vengono coltivati vari vitigni sia a frutto rosso come il Sangiovese e il Canaiolo nero, che bianco, come il Trebbiano Toscano e la Malvasia del Chianti, cui si aggiungono i vitigni locali: il Colorino e il Prugnolo.

A queste varietà si possono aggiungere altre cultivar quali il Prugnolo gentile (Sangiovese grosso) coltivato nel Comune di Montalcino, il Ciliegiolo ed il Montepulciano, vitigno diffuso maggiormente nella zona sud orientale della Toscana.
I vini del Gallo Nero sono presenti su mercato in due versioni: normale e riserva.

Il primo è contrassegnato dal marchio del gallo nero con bordo rosso, il secondo con l'antico emblema con bordo oro.

Il Chianti Classico normale viene messo in commercio a partire dal 1 ottobre successivo alla vendemmia; la riserva, invece, può essere definita tale solo se raggiunge una maggiore gradazione alcolica (12,5°) e dopo aver subito un invecchiamento minimo di ventisette mesi, di cui almeno tre di affinamento in bottiglia. Si tratta di un vino "importante" al quale sono destinate fin dalla vendemmia le uve migliori.

Attualmente esistono due diversi consorzi: quello del Gallo Nero e quello del Vino Chianti Classico (è recente la trasformazione del Consorzio del Gallo Nero in Consorzio del Marchio Storico).

I due consorzi hanno finalità diverse.

Lo storico Gallo Nero funge da promotore del marchio in Italia e all’estero; il Consorzio Vino Chianti Classico ha invece compiti di ispezione e tutela della denominazione.


Si ringrazia www.geocities.com/chianti_toscana per questo articolo

Il chianti immoratalato nel cinema

* "Palio" (1932) di Alessandro Blasetti,ambientato a Siena

* "La ragazza del palio" (1957) di Luigi Zampa, commedia rosa con Diana Dors e Vittorio Gassman. Ambientata in tutti i luoghi più celebri di Siena con piazza del Campo in primo piano, si sposta per tutta la Toscana, da Pisa a San Giminiano,cenando a villa Collodio

* "L'arcidiavolo" (1966) di Ettore Scola con Vittorio Gassman e Mickey Rooney, è stato girato nei suggestivi scenari della Firenze del 1478

* "Romeo e Giulietta" (1968) di Franco Zeffirelli, vincitore di due premi Oscar. Zeffirelli, innamorato della Toscana, sposta l'originaria ambientazione shakespeariana da Verona a Pienza. Afferma il regista: "amo la Toscana non solo perché ci sono nato e ho trascorso gli anni della mia formazione: come regista aspetto che mi venga offerta l'occasione di girare in Toscana perché, oltre ad esserne figlio, non credo che esista al mondo una terra così piena di ispirazione, di bellezza, di varietà naturali alle quali si unisce l'intelligenza e la 'cultura' dei suoi abitanti"

* "Nostalghia" di Tarkovskij. La scena più sofferente è girata nella vasca termale di Bagno Vignoni in provincia di Siena

* "Il piccolo Archimede" (1979) di Gianni Amelio. Premio all'attrice Laura Betti al Festival di San Sebastian. Ambientato nella villa di Mondeggi (Bagno a Ripoli),è stato girato in soli dieci giorni in sedici millimetri e destinato al mercato televisivo (fiction prodotta dalla RAI)

* "Fiorile" di Paolo e Vittorio Taviani, girato tra Rignano, il Galluzzo e i dintorni di Firenze. Villa la Petraia, nel cuore della Toscana, diventa la casa della memoria della famiglia Bendetti. Taviani ritrae con gusto fotografico e pittorico i campi di grano e i fiori primaverili di Rignano e del Galluzzo

* "Molto rumore per nulla" (1993) di Keanu Reeves. Per ricreare sullo schermo la Sicilia della commedia il regista ha abbandonato Messina per girare le scene nella villa di Vignamaggio, nel cuore del Chianti. La luce toscana, con il sole estivo a picco è riuscita a illuminare i boschetti e i vigneti che circondano la villa colorando le scene con una atmosfera unica. Le geometrie della villa, la sua architettura fatta di incastri, si sono poi rivelate uno scenario perfetto. Afferma Kenneth Branagh:"girare in Toscana è stato un piacere dall'inizio alla fine. Il paesaggio è mozzafiato,la luce magica e la gente accogliente e gentile. I tecnici italiani sono disponibili e pieni di talento,e alla fine della giornata di lavoro, cibo e vino deliziosi"

* "Con gli occhi chiusi" (1994) di Francesca Archibugi, si spinge fino a Siena passando per Radda in Chianti e Colle. A Siena la Archibugi ha voluto ricostruire fedelmente la città del 1913: le inquadrature hanno interessato piazza del Campo e piazza Tolomei, da Fontebranda a via di Città,da piazza Provenzano a vicolo dei Pontani, alla piazzetta Luigi Bonelli

* "Io ballo da sola" (1996) di Bernardo Bertolucci. I colori della terra chiantigiana pervadono le inquadrature: il paesaggio dei campi e la tenue luce del sole mostrano uno scenario incantevole. Girato tra affascinati interni ed esterni: la sorgente sulfurea di Acqua Borra, villa Bandinelli a Geggiano

* "Una notte per decidere" (1998) di Philip Hass,girato tra Firenze e la provincia di Siena con un cast d'eccezione come Kristin Scott e Sean Penn. La villa del romanzo e i parchi e viali alberati sono stati trovati nel territorio del comune senese di Sovicille (villa Cetinale e il parco della Tebaide). Per la scena della camera da letto il regista ha preferito villa Sfacciata al Galluzzo a Firenze, mentre sono state girate a villa Cetinale le scene nella sala da pranzo e tutti gli esterni

* "Sogni di una notte di mezza estate" (1998) di Michael Hoffman con Kevin Kline, Sophie Marceau, Micelle Pfeiffer, Rupert Everett, Christian Bale. La zona senese si guadagna la palma di set shakesperiano 'fantastico' per eccellenza. L'ambientazione è il paese di Montepulciano

* "Hannibal" di Ridley Scott. Alcune scene sono girate a Firenze

* "Il gladiatore" (2000) di Ridley Scott, vincitore di cinque premi Oscar. In Val d'Orcia Scott è riuscito a trovare i giochi di luce che cercava: il giallo dei campi di grano illuminati dai caldi tramonti che riempiono i sogni del suo eroe. Scott ha trasferito per due settimane la troupe da Malta nella campagna senese tra San Quirico e Pienza. Le location principali sono state: il casolare di Terrapillea un km e mezzo da Pienza, accanto alla Pieve di Corsignano che ospita un agriturismo, e il casolare di fronte al podere Belvedere in cima al poggetto vicino a San Quirico e alla chiesina della Madonna di Vita Leta (diventata per l'occasione una residenza romana)

Per maggiori dettagli, anche su film che sono stati girati in altre parti della Toscana consiglio la lettura di "Toscana. Un film che non finisce mai", ed. Giunti 2002. Le informazioni qui riportate sono tratte da questo libro.

Si ringrazia www.geocities.com/chianti_toscana per questo articolo